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Codici Corali

L'Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore conserva 58 codici liturgici di grande formato, appartenenti a diversi cicli corali realizzati per la Cattedrale e, in misura minore, per il Battistero di San Giovanni; oltre a tramandare un notevole repertorio di canto gregoriano, i loro fogli in pergamena fanno da contenitore a una ricca decorazione figurativa, fulgido esempio della miniatura fiorentina fra XIV e XVI secolo.

Purtroppo, l’alluvione del 4 novembre 1966 ha gravemente danneggiato questi manoscritti. Grazie al lavoro dei restauratori è stato possibile recuperare l’intera serie, ma i segni di quel disastroso evento sono rimasti ben visibili su gran parte dei codici e del loro corredo decorativo.

Del ciclo più antico sopravvivono due Corali, miniati dal Maestro Daddesco intorno al 1330, durante quel periodo di transizione in cui era aperto il cantiere per la costruzione della nuova cattedrale ma la vecchia chiesa di Santa Reparata era ancora in uso per le celebrazioni liturgiche.

Del ciclo quattrocentesco, che doveva essere mostrato sull'altare della nuova cattedrale, sono conservati due Salteri, decorati a partire dal 1438 da Filippo di Matteo Torelli e Zanobi Strozzi, identici nei testi e nelle miniature, affinché i salmi fossero cantati da due cori alternati. I codici più preziosi di questa fase - in particolare tre Graduali e un Antifonario - non fanno più parte del fondo musicale dell’Opera del Duomo, essendo stati trasferiti nel 1778, per volontà del granduca Pietro Leopoldo di Lorena, alla Biblioteca Medicea Laurenziana.

Il ciclo più rilevante della serie è quello che fu commissionato tra il 1508 e il 1526 per coprire l’intero anno liturgico. Esso consiste di 32 codici - quattordici Graduali e diciotto Antifonari - e si distingue ancora oggi per il programma illustrativo, ricco di riferimenti religiosi e civici, affidato ai miniatori più importanti della scena fiorentina: Monte di Giovanni del Fora, Attavante degli Attavanti, Frate Eustachio e Antonio di Girolamo. Ciascun codice si apre con lo stemma dell'Arte della Lana, patrona dell’Opera di Santa Maria del Fiore dal 1331, spesso affiancato da due clipei contenenti il monogramma dell'Opera; nei fregi delle iniziali troviamo il giglio rosso (stemma di Firenze), la croce (stemma del Popolo) o il cherubino, che rappresenta il Capitolo della Cattedrale. Il legame con il potere politico trova il suo culmine nella ritrattistica dei personaggi più illustri della casa Medici, rappresentati in diverse miniature del ciclo, come Lorenzo il Magnifico e suo figlio Giovanni, divenuto papa Leone X.

Altri Corali del Duomo risalgono ai successivi secoli XVII-XX, realizzati per integrare le parti mancanti dei cicli precedenti e soprattutto per aggiornare la liturgia con l'introduzione di nuove festività e celebrazioni.

Codici Corali
Strumento per la consultazione digitale dei codici corali dell'Opera di Santa Maria del Fiore con una sezione dedicata alla decorazione miniata
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Comune di un martire | Comune dei santi

Carte

159r

Codice: L.2, n. 2

L.2 2 0317  20 08 2018 carta159r

4r

Codice: I.9, n. 33

I.9 33 0007  20 08 2018 carta4r

129r

Codice: G.7, n. 50

G.7 50 267  20 08 2018 carta129r

128v

Codice: G.7, n. 50

G.7 50 266  20 08 2018 carta128v

4v

Codice: I.9, n. 33

I.9 33 0008  20 08 2018 carta4v

143r

Codice: L, n. 20

L 20 0287  20 08 2018 carta143r

132v

Codice: H.8, n. 45

H.8 45 0266  20 08 2018 carta132v

23r-L.2

Codice: K.2 L.2, n. 10

K.2 l.2 10 0223 l.2  20 08 2018 carta23r l.2

37v

Codice: O, n. 23

O 23 0074  20 08 2018 carta37v

153v

Codice: O, n. 23

O 23 0306  20 08 2018 carta153v

147r

Codice: B, n. 26

B 26 0293  20 08 2018 carta147r