G.7, n. 50
Antifonario
Antifonario per il Proprio del tempo dall'Avvento al Giovedì Santo escluso, una parte per il Proprio dei santi e il Comune dei santi

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Caratteristiche codicologiche

Segnatura: G.7, n. 50

Segnatura vecchia: G.7

Segnatura 1952: n. 50

Data: 1500 - 1599

Provenienza: Battistero

Materiale: membranaceo

Misure: mm 633 x 443

Carte: cc. II + 174 + I' (carte di guardia: cc. I e I' cartacee moderne di restauro (sec. XX), c. II membranacea antica numerata I a matita da mano moderna (sec. XX); l'ultima carta, numerata 170, è priva di testo ma conserva le righe del tetragramma)

Numerazione: coeva (sec. XVI) in cifre romane a penna e inchiostro rosso al centro del margine superiore che procede regolare fino a c. 57, le successive 3 carte aggiunte sono numerate 57 I-57 III e la numerazione riprende da 58 fino a 65, segue una carta aggiunta numerata 65 bis e riprende regolare fino a c. 150; nelle carte successive (cc. 155-164), numerazione moderna (sec. XVIII) in cifre arabe a inchiostro nero; tutte le carte hanno anche una numerazione moderna a matita (sec. XX) in cifre arabe (1-170)

Fascicolazione: 1 (8), 2 (9), 3-9 (8), 10 (4), 11-21 (8), 22 (10)

Specchio scrittura: mm 47 [504] 82 x 56/9 [313] 10/55; rr. 30/ll. 5 + 5 tetragrammi

Notazione musicale: quadrata nera su tetragramma rosso

Scrittura

Littera textualis di una sola mano (cc. 1v-150r) e aggiunte con interventi di altre mani; annotazione di carattere liturgico al margine di c. 139v

Legatura

mm 680 x 490 x 110; di restauro; assi rivestite di cuoio marrone; su entrambi i piatti: cantonali e fornimento centrale polilobati in ottone a sbalzo con borchie centrali e decorazioni fitomorfe stilizzate; due bindelle con tenoni; puntali e 6 nervi sul dorso

Restauri

Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969

Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano

Note:

Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.

Data: 16 aprile 1980 - 12 marzo 1981

Laboratorio: Ditta Masi

Note:

Al momento del restauro, eseguito grazie ai finanziamenti del Dipartimento Istruzione e Cultura della Regione Toscana - Servizio Beni Librari, le carte si presentavano molto rovinate, fragili, corrose da muffa, attaccate tra di loro e mancanti di pezzi. In generale, durante quest'ultimo intervento, è stato eseguito il controllo della numerazione, l'incisione con bisturi della cucitura, il distacco delle sezioni con stecca d'osso, la sfascicolazione dei quaderni, la loro scucitura e il fissaggio dei colori; le carte bianche messe dopo l'alluvione come interfogliamento erano talmente attaccate da dover essere rimosse con il bisturi. Le carte membranacee sono state lavate, ammorbidite e stirate; le parti mancanti sono state reintegrate con carta giapponese e tutte le carte sono state imbrachettate, riformando i quaderni come in origine. Infine, il codice è stato ricucito "alla cappuccina" con otto corde doppie, rilegato in tutta pelle di vitello nuova con assicelle interne; dopo essere stati puliti e restaurati, sono stati rimessi gli angoli, le placche centrali, i chiodi originali e sono state rifatte le bindelle.

Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975

Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma

Note:

Al momento del restauro il codice presentava danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale di alcune coperte), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Si rese quindi necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi; dopo questo primo intervento, il codice venne finito di restaurare nel laboratorio fiorentino.

Stato di conservazione

Discreto stato di conservazione; restaurato a causa dei numerosi danni riportati in seguito all’alluvione del 1966

Descrizione interna

Miniatura di penna:

198 iniziali filigranate

179 iniziali rubricate

Le 170 iniziali filigranate del primo gruppo (es. M(agnificatus) di mm 107 x 107 a c. 27r) hanno il corpo rosso o azzurro fesso con decorazioni geometriche o fitomorfe a risparmio, il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni fitomorfe stilizzate; un altro gruppo (23 iniziali alle cc. 150r-168r) appartiene a un periodo successivo e le iniziali sono caratterizzate da decorazioni fitomorfe molto semplici realizzate da una mano piuttosto incerta, tra queste è una iniziale con decorazione.

5 iniziali filigranate tarde sono di misura piccola (cc. 168v-169r); le 161 iniziali rubricate (es. R(espice) di mm 40 x 40 a c. 76r) hanno il corpo fesso da decorazioni geometriche e realizzato a penna e inchiostro rosso o azzurro in alternanza all'interno della stessa carta; 18 rubricate sono di mano successiva (cc. 57 Ir-57 IIIv, 150r-154v). Lettere grosse in inchiostro nero.

Notizie storico-critiche

Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 14) il manoscritto, privo di decorazione a pennello, è datato al XVI secolo ma non ci sono citazioni riguardo allo scriba o al calligrafo. Lo Stemma a c. 151v risulta di decifrazione incerta ma potrebbe appartenere o al papa Alessandro VII (1655-1667), inquartato nel 1° e nel 4° d'azzurro alla rovere d'oro e nel 2° e 3° di rosso al monte a tre cime d'oro sormontato da una stella dello stesso, o al papa Benedetto XIV (1740-1758) d'oro ai tre pali di rosso.

Fonti

Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, p. 14

Bibliografia