F, n. 30
Antifonario
Antifonario per il Proprio del tempo dalla quarta domenica di Quaresima al Lunedì Santo

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Caratteristiche codicologiche

Segnatura: F, n. 30

Segnatura vecchia: F

Segnatura 1952: n. 30

Data: 1508 - 1523 (documentazione; seconda unità codicologica: sec. XX)

Provenienza: Duomo

Materiale: prima unità codicologica: membranaceo; seconda unità codicologica: cartaceo (filigrana: "FABRIANO")

Misure: prima unità codicologica: mm 713 x 526; seconda unità codicologica: mm 658 x 465

Carte: prima unità codicologica: cc. IV + 162 + III' (c. 19 bis; carte di guardia: guardie: cc. I-III, I'-III' cartacee moderne, c. IV membranacea antica); seconda unità codicologica: cc. I + 21 + I' (carte di guardia cartacee moderne)

Numerazione: prima unità codicologica: moderna (post 1663) in cifre romane a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno (cc. 1r-161r: numerazione di riferimento) che salta la carta tra la 19 e la 20 numerata successivamente a matita c. "XIX A"; nell'angolo inferiore esterno è presente una seconda numerazione a matita (sec. XX) avanti di un numero perché include anche la carta di guardia membranacea e, da c. 19bis, avanti di due numeri poiché numera 21 la carta saltata; seconda unità codicologica: numerazione in cifre romane a penna e inchiostro rosso al centro del margine esterno (cc. 2r-22r) che non è scritta sulle guardie ma le include, infatti parte dal numero 2 nel secondo foglio; presente anche un'altra numerazione (sec. XX) in cifre romane a matita nell'angolo inferiore esterno (cc. 1r-23r) che include anche le carte di guardia

Fascicolazione: prima unità codicologica: 1 (8), 2-10 (8), 11 (7), 12-20 (8), 21 (3); la carta di guardia anteriore membranacea è solidale al primo quaderno, nel fascicolo 11 manca la settima carta (tra le cc. 85 e 86), il bifolio centrale del fascicolo 12 (cc. 90-91) non è stato ricucito insieme agli atri fogli, il fascicolo 21 è successivo; seconda unità codicologica: 22 (8), 23 (7), 24 (8); le carte di guardia anteriore e posteriore sono solidali ai fascicoli 22 e 24

Specchio scrittura: prima unità codicologica: mm 80 [490] 143 x 93/10 [291] 9/123; rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi; seconda unità codicologica: mm 70 [470] 118 x 80 [283] 103; rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi

Notazione musicale: quadrata nera su tetragramma rosso

Scrittura

Littera textualis di una sola mano nel corpo di testo originale (cc. 1r-158v), aggiunta testuale di una seconda mano (cc. 159r-161r) anteriore al 1663; aggiunte ai testi e alle rubriche alle cc. 38r, 99r; terza mano nella parte del XX secolo

Legatura

mm 763 x 555 x 100; di restauro; assi rivestite di cuoio marrone, 6 nervi sul dorso; la legatura è priva di fornimenti metallici

Restauri

Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969

Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano

Note:

Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.

Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975

Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma

Note:

Al momento del restauro, finanziato dallo Stato, il codice presentava danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale di alcune coperte), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Durante l'intervento, eseguito presso l'Istituto per la Patologia del Libro, si rese necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi. Inotre venne effettuato lo sbloccaggio manuale delle carte e l'asportazione dei fogli che erano stati frapposti tra le carte e che, in molti punti, erano incollati alla pergamena; venne inoltre effettuato il lavaggio in alcool etilico puro, lo stiramento, il risarcimento delle parti mancanti e un leggero, graduale spianamento. Infine, si procedette alla sostituzione della legatura preesistente, ormai inadatta e appesantita da borchie non coeve, con una nuova in piena pelle di capra con cuciture su doppi nervi, con i capitelli cuciti al libro in spago naturale e i piatti in legno compensato di faggio evaporato.

Stato di conservazione

Buono stato di conservazione; restaurato poiché parzialmente danneggiato in seguito all'alluvione del 1966

Descrizione interna

Miniatura di pennello:

2 iniziali istoriate

2 iniziali figurate

2 iniziali decorate

Miniatura di penna:

193 iniziali filigranate

20 iniziali rubricate

Le iniziali istoriate e le figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati e, in alcuni casi, delimitato entro cornici in foglia d'oro.

Le iniziali decorate sono realizzate a tempera con il campo quadrangolare in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda ornata con fregetti a penna e bottoncini dorati, il fondo presenta anch’esso foglie e fiori. 

Le iniziali filigranate (es. M(ulta) di mm 110 x 107 a c. 44r) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi, fiori e nastri talvolta decorati a inchiostro; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune hanno clipei e brevi code fiorite realizzate anch'esse a penna; 4 sono state aggiunte in epoca successiva (cc. 159r-161r) e 2 hanno decorazioni figurate sul fondo:

Tra le iniziali filigranate, 6 sono di misura piccola (cc. 157r-158r) con il corpo azzurro o rosso e il campo e il fondo di colore opposto con decorazioni fitomorfe stilizzate (mm 50 x 50 ca.); il codice contiene anche 3 iniziali rubricate rosse e azzurre di epoca successiva (cc. 159r-161r).

Lettere grosse in inchiostro nero con racemi e testine caricaturali.

Nella parte cartacea aggiunta in epoca moderna (cc. 2r-22r, sec. XX) sono state realizzate 20 grandi lettere rubricate rosse e azzurre.

Notizie storico-critiche

Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 10-11) il codice è datato al XVI secolo ed è attribuito a Frate Eustachio dal Milanesi (1850, p. 197) e dal D’Ancona (1914, pp. 814-815 n. 1606); è inoltre specificato che la legatura originale era uguale a quella del Codice A n. 31 con gli stessi fornimenti metallici presenti negli altri manoscritti che compongono il ciclo: in seguito al restauro, invece, la legatura è stata privata dei fornimenti.

Negli Inventari del 1663 e del 1958 non sono citati i 23 fogli cartacei aggiunti la cui filigrana presenta una scritta "FABRIANO" di tipologia piuttosto moderna.

Tra le carte di guardia anteriori è presente un cartellino con le informazioni sul restauro, sulla datazione e sul miniatore che risale, probabilmente, ad una mostra in occasione della quale venne esposta la c. 3r con il Roveto ardente.

Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175).

In questo codice compare lo stemma con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana, protettrice dell'Opera del Duomo. Nel 1331, infatti, la cogestione comunale ed ecclesiastica assegnò all'Arte della Lana la responsabilità dell'Opera di Santa Maria del Fiore e, nel 1413, una Bolla papale garantì alla stessa Arte la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore.

Tutti i cicli corali, o quanto di loro rimane ora conservato in Archivio, sono abbondantemente citati negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (AOSMF, V-3-39, pp. 28-29 n. 27; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali miniate in ciascuno, l'Inventario del 1822 (AOSMF, XI-8-1, n. 6; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (AOSMF, XI-8-4; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai soli miniatori cinquecenteschi. Per quanto riguarda l'Antifonario F, n. 30, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate ma la numerazione delle carte è posteriore al 1663, che nel 1822 era inventariato come F e l'attribuzione delle miniature, che già nell'Inventario del 1862 faceva riferimento al Milanesi, era ricondotta a Frate Eustachio; quest'ultimo Inventario riporta anche la data 1523, ora del tutto evanita, che doveva essere iscritta entro la Tabella a c. 3r.

Fonti

Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, pp. 10-11

Riferimento: AOSMF, V-3-39, pp. 28-29 n. 27

Riferimento: AOSMF, XI-8-1, n. 6

Riferimento: AOSMF, XI-8-4

Bibliografia

Sigla: Nuove indagini | 1850

Riferimento: Nuove indagini con documenti inediti per servire alla Storia della Miniatura italiana, a cura di G. Milanesi, C. Milanesi, C. Pini, Firenze 1850

Pagine: pp. 164-165, 172-173, 197-198 n. VIII, 338 n. XI

Sigla: D'Ancona | 1914

Riferimento: P. D'Ancona, La miniatura fiorentina (secoli XI-XVI), II voll., Firenze 1914

Pagine: II, pp. 814-815 n. 1606

Sigla: Levi D'Ancona | 1962

Riferimento: M. Levi D’Ancona, Miniatura e miniatori a Firenze dal XIV al XVI secolo. Documenti per la storia della miniatura, Firenze 1962

Pagine: pp. 247, 249

Sigla: Tacconi | 1999

Riferimento: M. S. Tacconi, Liturgy and Chant at the Cathedral of Florence: A Survey of the Pre-Tridentine Sources (Tenth-Sixteenth Centuries), Ph. D. Dissertation, Yale University 1999

Pagine: p. 231

Sigla: Tacconi | 2005

Riferimento: M. S. Tacconi, Cathedral and civic ritual in Late Medieval and Renaissance Florence: the service books of Santa Maria del Fiore, New York 2005

Pagine: p. 10