K, n. 19
Antifonario
Antifonario per il Proprio del tempo dalla terza alla diciottesima domenica dopo la Pentecoste (Domenicale)

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Caratteristiche codicologiche

Segnatura: K, n. 19

Segnatura vecchia: K

Segnatura 1952: n. 19

Data: 1507 - 1511 (documentazione)

Provenienza: Duomo

Materiale: membranaceo

Misure: mm 684 x 504

Carte: cc. I, II + 173 + I' (carte di guardia: I, I' cartacee moderne; II membranacea)

Numerazione: moderna (sec. XVIII) a penna a inchiostro nero in cifre romane al centro del margine esterno, di modulo piccolo, che esclude la carta di guardia membr. sulla quale è scritta la rubrica (cc. 1r-173r), in alcune carte è presente una numerazione recente a matita

Fascicolazione: 1 (9), 2-4 (8), 5 (4), 6-10 (8), 11-16 (4), 17-18 (5), 19 (4), 20-23 (8), 24-25 (6), 26 (8), 27 (7); la carta di guardia membr. è solidale al primo fascicolo

Specchio scrittura: 84 [475] 125 x 80 [306] 118; rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi

Notazione musicale: quadrata nera su tetragramma rosso

Scrittura

Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-136r, 160r-165r), presenza di una seconda mano nel testo e nelle iniziali alle cc. 136v-159r, 165v-173r

Legatura

mm 760 x 540 x 140; moderna; assi rivestite in cuoio marrone; su entrambi i piatti: cantonali e fornimento centrale in ottone con semplici decorazioni a sbalzo e punzonature, tutti fermati da una borchia centrale; due bindelle con tenoni; 8 nervi sul dorso e puntali

Restauri

Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969

Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano

Note:

Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.

Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975

Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma

Note:

Al momento del restauro, eseguito presso l'Istituto per la Patologia del Libro di Roma, il codice presentava danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale di alcune coperte), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Si rese quindi necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi; dopo questo primo intervento, il codice venne finito di restaurare nel laboratorio fiorentino.

Data: 19 maggio 1978 - 7 dicembre 1978

Laboratorio: Ditta Masi

Note:

Al momento del restauro, finanziato dal Dipartimento Istruzione e Cultura della Regione Toscana - Servizio Beni Librari, le carte si presentavano molto rovinate, fragili, corrose da muffa, attaccate tra di loro e mancanti di pezzi. In generale, durante quest'ultimo intervento, è stato eseguito il controllo della numerazione, l'incisione con bisturi della cucitura, il distacco delle sezioni con stecca d'osso, la sfascicolazione dei quaderni, la loro scucitura e il fissaggio dei colori; le carte bianche messe dopo l'alluvione come interfogliamento erano talmente attaccate da dover essere rimosse con il bisturi. Le carte membranacee sono state lavate, ammorbidite e stirate; le parti mancanti sono state reintegrate con carta giapponese e tutte le carte sono state imbrachettate, riformando i quaderni come in origine. Infine, il codice è stato ricucito "alla cappuccina" con otto corde doppie, rilegato in tutta pelle di vitello nuova con assicelle interne; dopo essere stati puliti e restaurati, sono stati rimessi gli angoli, le placche centrali, i chiodi originali e sono state rifatte le bindelle.

Stato di conservazione

Buono stato di conservazione; restaurato a causa dei numerosi danni riportati in seguito all'alluvione del 1966

Descrizione interna

Miniatura di pennello:

1 iniziale istoriata

2 iniziali figurate

2 iniziali decorate

Miniatura di penna:

160 iniziali filigranate

Le iniziali istoriate e le figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati.

Le iniziali decorate fogliate grandi sono entrambe caudate, hanno il corpo ornato con sottili cirri e foglie lanceolate; i fregi marginali sono separati dal corpo della lettera; il fondo è in foglia d'oro.

160 iniziali filigranate medie (es. I(nduta est) di mm 105 x 90 a c. 78v) con il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi, fiori, mascheroni o grottesche chiaroscurate a monocromo; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo, hanno decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate o decorazioni diamantate e cornici realizzate a tempera. Nelle iniziali possono distinguersi tre diversi miniatori di penna, probabilmente intervenuti in momenti diversi e in corrispondenza delle diverse mani di scrittura: una prima mano nelle iniziali alle cc. 1r-136r, una seconda mano alle cc. 136v-147r, 152r-159r e 165v-173r e una terza mano alle cc. 148r-151v; 10 iniziali presentano decorazioni figurate sul fondo.

Lettere grosse in inchiostro nero, in alcuni casi con decorazioni a racemi. 

Notizie storico-critiche

Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 16) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito ad Attavante dal Milanesi (1850, p. 200) e ad Antonio di Girolamo, discepolo di Monte di Giovanni, dal D’Ancona (1914, II, p. 542 n. 1072).

Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175).

In questo codice compare lo stemma con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana, protettrice dell'Opera del Duomo. Nel 1331, infatti, la cogestione comunale ed ecclesiastica assegnò all'Arte della Lana la responsabilità dell'Opera di Santa Maria del Fiore e, nel 1413, una Bolla papale garantì alla stessa Arte la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dei gigli invece, anche nelle iniziali filigranate, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città di Firenze la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513.

Tutti i cicli corali, o quanto di loro rimane ora conservato in Archivio, sono abbondantemente citati negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (AOSMF, V-3-39, pp. 18-19 n. 17; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali miniate in ciascuno, l'Inventario del 1822 (AOSMF, XI-8-1, n. 10; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (AOSMF, XI-8-4; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai soli miniatori cinquecenteschi. Per quanto riguarda l'Antifonario K, n. 19, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le miniature, che ad esso sono state aggiunte numerose carte poiché originariamente erano 113 e la loro numerazione è posteriore al 1663; nel 1822 era inventariato come K e l'attribuzione delle miniature, che nel 1862 faceva riferimento al Milanesi, era ricondotta al solo Attavante.

La datazione della decorazione del codice si potrebbe restringere intorno al 1511 in base ad un documento del 3 dicembre (AOSMF, Deb. e Cred., BB, VII-1-50, c. 82) per un pagamento al miniatore Vante di Gabriello (Attavante) per la miniatura di due iniziali con figure, lettere grandi e piccole di un corale domenicale. L'Antifonario K, n. 19 contiene, infatti, una iniziale figurata I a c. 43r con il Re Salomone e una iniziale figurata S a c. 71v con Giobbe sul letamaio.

Inoltre, la datazione della scrittura può essere supportata dalla rubrica iniziale secondo la quale le festività dovrebbero terminare nella quarta domenica di settembre corrispondente con la diciottesima domenica dopo la Pentecoste. Secondo il Calendario perpetuo Giuliano e Gregoriano, gli anni in cui queste domeniche coincidevano sono il 1507 (Pasqua il 4 aprile) e il 1510 (Pasqua il 31 marzo).

Fonti

Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, p. 16

Riferimento: AOSMF, V-3-39, pp. 18-19 n. 17

Riferimento: AOSMF, VII-1-50, c. 82

Riferimento: AOSMF, XI-8-1, n. 10

Riferimento: AOSMF, XI-8-4

Bibliografia

Sigla: Nuove indagini | 1850

Riferimento: Nuove indagini con documenti inediti per servire alla Storia della Miniatura italiana, a cura di G. Milanesi, C. Milanesi, C. Pini, Firenze 1850

Pagine: pp. 164-165, 174-175, 200 n. XII, 333 n. IX

Sigla: D'Ancona | 1914

Riferimento: P. D'Ancona, La miniatura fiorentina (secoli XI-XVI), II voll., Firenze 1914

Pagine: II, p. 542 n. 1072

Sigla: Il Duomo di Firenze | 1988

Riferimento: Il Duomo di Firenze. Documenti sulla decorazione della Chiesa e del Campanile tratti dall'Archivio dell'Opera per cura di Giovanni Poggi, vol. II, parti X-XVIII, edizione postuma a cura di M. Haines, Firenze 1988

Pagine: p. 68 n. 1794

Sigla: Tacconi | 1999

Riferimento: M. S. Tacconi, Liturgy and Chant at the Cathedral of Florence: A Survey of the Pre-Tridentine Sources (Tenth-Sixteenth Centuries), Ph. D. Dissertation, Yale University, 1999

Pagine: p. 231

Sigla: Tacconi | 2005

Riferimento: M. S. Tacconi, Cathedral and civic ritual in Late Medieval and Renaissance Florence: the service books of Santa Maria del Fiore, New York 2005

Pagine: p. 10