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Miniature s.l., n. 59
Caratteristiche codicologiche
Segnatura: s.l., n. 59
Segnatura vecchia: s.l.
Segnatura 1952: n. 59
Data: 1800 - 1899 (Inventario 1958, p. 29)
Provenienza: Battistero
Materiale: cartaceo (filigrane: C. Volpini (c. A) con stemma tagliato con due volpi e il giglio di Firenze, Colle (c. B) con stemma con testa di cavallo (C. Volpini e Colle sono un'unico foglio ripiegato), G. C. Cini (da c. 1), C. Volpini e Colle (da c. 115)
Misure: mm 640 x 463
Carte: cc. IV + 153 + II' (carte di guardia: cc. I-II, I'-II' cartacee di restauro (sec. XX); cc. III-IV cartacee moderne (sec. XIX) numerate A e B)
Numerazione: moderna (sec. XIX) in cifre romane a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno
Fascicolazione: 1-6 (4), 7 (2), 8-18 (4), 19-20 (2), 21-38 (4), 39 (2), 40 (5), l'ultimo fascicolo è un ternione mancante della prima carta
Specchio scrittura: mm 61 [510] 69 x 42 [355] 66; rr. 36/ll. 6 + 6 tetragrammi
Notazione musicale: quadrata nera su tetragramma rosso
Scrittura
Imitazione della littera textualis di una sola mano ottocentesca (cc. Br-153r) che utilizza timbri per le iniziali di modulo più piccolo e per le lettere grosse
Legatura
mm 673 x 480 x 80; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con due fermagli di chiusura; puntali e 6 nervi sul dorso
Restauri
Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969
Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano
Note: Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.
Data: 11 novembre 1998 - 8 giugno 1999
Laboratorio: Ditta Masi
Note: Durante il restauro, realizzato grazie ai finanziamenti dell'Opera di Santa Maria del Fiore, è stato effettuato il controllo della numerazione, il fissaggio dei capoversi, la scucitura, la spolveratura e la pulitura a secco; inoltre, si è resa necessaria la rimozione con il bisturi delle carte bianche di interfogliamento che furono messe dopo l'alluvione, il lavaggio di tutte le carte in acqua, l'asportazione del fango ancora esistente e la conseguente deacidificazione con ossido di calcio in soluzione semi-satura; il codice è stato rinsaldato a pennello con Tylose MH300p e integrato, nelle parti mancanti, con carta giapponese. E' stata effettuata la pressatura e la ricomposizione dei fascicoli tramite imbrachettatura, è stata realizzata la cucitura come in origine su sei nervi di canapa; sono state infine realizzate una nuova legatura in tutta pelle e nuove assi; sono stati fatti nuovi fermagli e bindelle di chiusura.
Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975
Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma
Note: Al momento del restauro, il codice presentava danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale di alcune coperte), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Si rese quindi necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi; dopo questo primo intervento, il codice venne finito di restaurare nel laboratorio fiorentino.
Stato di conservazione
Buono stato di conservazione; restaurato poiché parzialmente danneggiato in seguito all'alluvione del 1966
Descrizione interna
Miniatura di penna:
1 iniziale istoriata
272 iniziali filigranate
40 iniziali rubricate
L'unica iniziale istoriata è una lettera filigranata entro la quale è stato inserito un ritaglio da una stampa acquerellata.
Le iniziali filigranate (es. H(erodes) di mm 103 x 98 a c. 94v) non presentano tutte le caratteristiche proprie di questa tipologia: il corpo è rubricato in rosso o azzurro, il fondo è, nella maggior parte dei casi, privo di decorazione mentre il campo è delimitato da una ricca cornice con decorazioni geometriche o fitomorfe stilizzate realizzate con una serie di timbri utilizzati con varie combinazioni in ciascuna lettera; alcune presentano comunque il fondo decorato con la tecnica della filigrana.
Le 40 iniziali rubricate (cc. 131r-148v) hanno il corpo realizzato a inchiostro rosso o azzurro alternati all'interno della pagina.
Lettere grosse in inchiostro rosso, azzurro e nero.
Notizie storico-critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 29) il manoscritto è datato al XIX secolo ma non ci sono riferimenti allo scriba o al decoratore. Proviene dal Battistero di San Giovanni poiché nell'incipit a c. Br è riportato che l'Antifonario contiene i Vespri per l' "oratorio Sancti Ioannis Baptistae".
Fonti
Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, p. 29