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Miniature s.l., n. 58
Caratteristiche codicologiche
Segnatura: s.l., n. 58
Segnatura vecchia: s.l.
Segnatura 1952: n. 58
Data: 1508 - 1525 (documentazione; bibliografia)
Provenienza: Duomo
Materiale: membranaceo
Misure: mm 488 x 370
Carte: cc. III + 49 + IV’ (carte di guardia: c. I' membranacea antica (sec. XVI) numerata 50 a matita ma con precedente numerazione in cifre romane che segnava un numero superiore a LXX[...], cc. I-III e II'-IV' cartacee moderne (sec. XX) di restauro)
Numerazione: moderna (secc. XVIII-XIX) in cifre romane a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno (cc. 1-49; in alcune carte non più leggibile a causa di lacune e rifilature della pergamena), numerazione moderna (sec. XX) in cifre arabe a matita (cc. 1-50) nell'angolo inferiore esterno
Fascicolazione: 1-5 (8), 6 (10), l'ultimo fascicolo è un quaderno al quale è solidale la carta di guardia numerata 50, tra l'8a e la 9a carta dello stesso fascicolo, è cucita un'ulteriore carta, l'ultima in cui è scritto il testo, numerata 49 che rimane mutila
Specchio scrittura: 37 [397] 54 x 46 [7/250/8] 59; rr. 30/ll. 5 + 5 tetragrammi
Notazione musicale: quadrata nera su tetragramma rosso
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-49v) che si interrompe a c. 49v
Legatura
mm 535 x 410 x 48; moderna; assi rivestite di cuoio marrone, 5 nervi sul dorso
Restauri
Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969
Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano
Note: Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.
Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975
Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma
Note: Il codice è stato restaurato grazie ai finanziamenti del Centro stesso, e nonostante l'assenza di una sufficiente documentazione riguardante le notizie degli interventi effettuati sul manoscritto, si presume sia stato trattato con le stesse procedure utilizzate negli altri codici. Al momento del restauro il codice, presumibilmente, presentava anch'esso danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale della coperta), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Durante l'intervento, eseguito presso l'Istituto per la Patologia del Libro, si rese necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi. Inoltre venne effettuato lo sbloccaggio manuale delle carte e l'asportazione dei fogli che erano stati frapposti tra le carte e che, in molti punti, erano incollati alla pergamena; venne inoltre effettuato il lavaggio in alcool etilico puro, lo stiramento, il risarcimento delle parti mancanti e un leggero, graduale spianamento. Infine, si procedette alla sostituzione della legatura preesistente, ormai inadatta e appesantita da borchie non coeve, con una nuova in piena pelle di capra con cuciture su doppi nervi, con i capitelli cuciti al libro in spago naturale e i piatti in legno compensato di faggio evaporato.
Stato di conservazione
Buono stato di conservazione; restaurato a causa dei numerosi danni riportati in seguito all'alluvione del 1966: presenta inoltre sensibili rifilature dei margini, tanto che l'unica iniziale figurata risulta ormai quasi illeggibile
Descrizione interna
Miniatura di pennello:
1 iniziale figurata
Miniatura di penna:
9 iniziali filigranate grandi
59 iniziali filigranate medie
L'iniziale figurata ha il campo in foglia d’oro, il corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda ornata con fregetti e bottoncini dorati.
Le 9 iniziali filigranate grandi (es. V(enite) di mm 133 x 130; mm 210 x 160 con i fregi a c. 23v; cc. 5v, 10r, 14v, 19r, 28v, 33r, 37v, 42v) hanno il corpo azzurro fesso da decorazioni geometriche realizzate in foglia d'oro, il fondo e il campo sono di colore rosso con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; intorno ad esso sono alcuni clipei contenenti tabelle e circondati da fregetti.
Le 59 iniziali filigranate medie (es. Q(uoniam) di mm 25 x 25 a c. 169r) hanno il corpo azzurro o rosso, il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate.
Notizie storico-critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 29) il manoscritto è datato al XVI secolo ma non ne è citato l’autore delle miniature che può essere, invece, identificato con Frate Eustachio e datato entro il 1525.
Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo corale commissionato dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526. In questo codice compare lo stemma con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana, protettrice dell'Opera del Duomo. Nel 1331, infatti, la cogestione comunale ed ecclesiastica assegnò all'Arte della Lana la responsabilità dell'Opera di Santa Maria del Fiore e, nel 1413, una Bolla papale garantì alla stessa Arte la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore.
L'Antifonario s.l., n. 58 è citato nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (AOSMF, V-3-39, p. 36 n. 36; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove ne è data una breve descrizione dei contenuti e delle iniziali; in particolare, la miniatura con David e l'Agnus Dei era già allora segnalata in cattive condizioni a causa dell'umidità. Oggi esso risulta mancante di 25 carte (nell'Inventario ne sono citate 74) e, forse, di due iniziali decorate in corrispondenza di quelle che dovevano essere le cc. 6v e 11r. Il corale potrebbe essere identificato con quello segnato D3 nell'Inventario del 1822 (AOSMF, XI-8-1, n. 52; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376) i cui contenuti sarebbero "il Salmo Venite, Gloria ed Invitatorj".
Il Corale s.l., n. 58 può essere associato a un documento di pagamento del 1525, per "uno libro d'invitatori", (AOSMF, Deb. e Cred., HH, VII-1-55, c. 97) relativo al miniatore Frate Eustachio, al quale è stilisticamente riconducibile. Inoltre, essendo un codice di cc. 49 e composto di soli 6 fascicoli potrebbe rientrare nei 9 quaderni per i quali Filippo di Polidoro viene pagato tra il 1523 e il 1524 (AOSMF, Deb. e Cred., HH, VII-1-55, c. 60).
Fonti
Riferimento: AOSMF, VII-1-55, c. 97
Riferimento: AOSMF, XI-8-1, n. 52
Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, p. 29
Riferimento: AOSMF, V-3-39, p. 36 n. 36
Bibliografia
Sigla: Nuove indagini | 1850
Riferimento: Nuove indagini con documenti inediti per servire alla Storia della Miniatura italiana, a cura di G. Milanesi, C. Milanesi, C. Pini, Firenze 1850
Pagine: pp. 172-173
Sigla: Il Duomo di Firenze | 1988
Riferimento: Il Duomo di Firenze. Documenti sulla decorazione della Chiesa e del Campanile tratti dall'Archivio dell'Opera per cura di Giovanni Poggi, vol. II, parti X-XVIII, edizione postuma a cura di M. Haines, Firenze 1988
Pagine: pp. 77-78 nn. 1825, 1829
Sigla: Tacconi | 1999
Riferimento: M. S. Tacconi, Liturgy and Chant at the Cathedral of Florence: A Survey of the Pre-Tridentine Sources (Tenth-Sixteenth Centuries), Ph. D. Dissertation, Yale University 1999
Pagine: pp. 233-234
Sigla: Tacconi | 2005
Riferimento: M. S. Tacconi, Cathedral and civic ritual in Late Medieval and Renaissance Florence: the service books of Santa Maria del Fiore, New York 2005
Pagine: p. 10