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Miniature Z, n. 52
Caratteristiche codicologiche
Segnatura: Z, n. 52
Segnatura vecchia: Z
Segnatura 1952: n. 52
Data: 1600 - 1899 (sec. XVII, fine (Inventario 1958, p. 28); sec. XIX, inizio (Inventario 1958, p. 28))
Provenienza: Duomo
Materiale: cartaceo (filigrane: Miliani (cc. 35A-35D), G. C. Cini (c. 94), A & C (cc. 95-98)
Misure: prima unità: mm 685 x 499; seconda unità: mm 685 x 501
Carte: prima unità: cc. II + 19 (2v-20v; cc. I cartacea moderna di restauro (sec. XX); c. II cartacea originale numerata 1); seconda unità: cc. 139 + I' (21r-164v; c. I' cartacea moderna di restauro (sec. XX)
Numerazione: prima unità: moderna (sec. XIX) in cifre romane a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno (cc. 1-20; le cc. 5 e 6, 7 e 8, 13-16 sono state invertite), la numerazione inizia dalla prima carta di guardia del XVII secolo; seconda unità: moderna (sec. XIX) in cifre romane a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno (cc. 21-35, 36-93, 101-124, 132-162); le carte aggiunte (sec. XIX) comprese tra la 35 e la 36 sono numerate a matita da mano moderna (sec. XX) nell'angolo superiore esterno (cc. 35A-35D) così come le cc. 94-98 anch'esse aggiunte; da c. 101 la numerazione è stata modificata poiché quella originale segnava 99 quindi potrebbero esserci due carte mancanti, cc. 125-131 mancanti, cc. 163-164 numerate da mano diversa
Fascicolazione: prima unità: 1-5 (4), la carta di guardia numerata 1 costituisce il primo foglio del fascicolo, i fascicoli 2 e 4 sono stati ricomposti in modo errato, al fascicolo 5 finisce l'unità codicologica appartenente al XVII secolo; seconda unità: 6-8 (4), 9 (3), 10-24 (4), 25 (3), 26 (4), 27 (5), 28 (4), 29 (2), 30-31 (4), 32 (5), 33-38 (4), 39 (5), 40-41 (2), il fascicolo 9 è un quaderno mancante dell'ultima carta poiché termina il testo, il fascicolo 10 è aggiunto, il fascicolo 25 è un bifolio al quale è legata una carta nella seconda metà, il fascicolo 26 è un quaderno aggiunto, il fascicolo 27 è un ternione mancante dell'ultima carta, il fascicolo 32 è un quaderno al quale è aggiunta una carta finale, il fascicolo 39 è un ternione mancante della quinta carta
Specchio scrittura: prima unità: mm 82 [502] 101 x 74 [376] 49; rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi; seconda unità: mm 87 [477] 121 x 54 [318] 129; rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi
Notazione musicale: quadrata nera su tetragramma rosso
Scrittura
Littera textualis di una sola mano nella prima unità codicologica (cc. 2v-20v); firma con sigla a c. 20v "S.P.M." che sembra però riferirsi ai fascicoli successivi ottocenteschi; imitazione della littera textualis di una sola mano nella parte principale del testo della seconda unità codicologica (cc. 21r-35r; 36r-93r; 101r-164v) con sigla alle cc. 35r, 57r, 93r, 115r: "S.P./ M. & S." e cc. 151r, 162v: "S.P./ M. et S." Uso di timbri per le iniziali rubricate rosse; aggiunte di altre due mani che utilizzano timbri per tutte le lettere (cc. 35Ar-35Cr, 95r-98v e cc. 93v-94v)
Legatura
mm 718 x 515 x 120; parzialmente originale e di restauro; assi rivestite di cuoio marrone con decorazioni lineari a impressione; su entrambi i piatti: cantonali e fornimento centrale polilobati in ottone a sbalzo con borchie centrali; sul piatto inferiore, cartellino membranaceo profilato in metallo con la segnatura "Z"; due bindelle con tenoni; puntali e 7 nervi sul dorso
Restauri
Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969
Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano
Note: Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.
Data: 12 dicembre 1997 - 30 aprile 1998
Laboratorio: Ditta Masi
Note: Il codice, grazie ai finanziamenti dall'Opera di Santa Maria del Fiore, venne finito di restaurare nel laboratorio fiorentino ma non è stata trovata una sufficiente documentazione riguardante gli interventi effettuati, presumibilmente, sulla legatura del manoscritto.
Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975
Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma
Note: Al momento del restauro, eseguito grazie ai finanziamenti dello Stato, il codice presentava danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale di alcune coperte), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Si rese quindi necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi.
Stato di conservazione
Buono stato di conservazione; restaurato poiché parzialmente danneggiato in seguito all'alluvione del 1966
Descrizione interna
Prima unità codicologica
Miniatura di penna:
27 iniziali filigranate
75 iniziali rubricate
Le 27 iniziali filigranate (es. G(audens) di mm 115 x 130 a c. 18r) hanno il corpo campito con inchiostro rosso o azzurro, in alcuni casi fesso da decorazioni geometriche a risparmio; il fondo, di colore opposto, presenta semplici decorazioni fitomorfe stilizzate realizzate da una mano piuttosto incerta; le 75 iniziali rubricate sono realizzate con inchiostro rosso, hanno misure variabili e il corpo, in molti casi, è fesso da semplici decorazioni geometriche a risparmio.
Seconda unità codicologica
Miniatura di pennello:
5 iniziali figurate
3 iniziali decorate
Miniatura di penna:
141 iniziali filigranate
224 iniziali rubricate
Le iniziali figurate sono state quasi tutte realizzate impiegando una sottilissima foglia d'oro per la campitura del campo e del fondo e inserendo ritagli da stampe all'interno dell'iniziale.
Le iniziali decorate hanno il campo e il fondo con le stesse tipologie decorative delle filigranate ma il corpo della lettera è in foglia d'oro (A e H alle cc. 55r, 101v) o realizzato a tempera color porpora con fiorellini sul fondo a foglia d'oro (S a c. 80r).
Le iniziali filigranate (es. V(ere) di mm 100 x 85 a c. 33r) hanno il corpo realizzato ad inchiostro rosso o azzurro, fesso con decorazioni geometriche o fitomorfe a risparmio; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo, alcune presentano anche campiture a pennello gialle e verdi; le decorazioni fitomorfe stilizzate sono realizzate con una serie di timbri utilizzati con varie combinazioni in ciascuna lettera; 2 di esse hanno decorazioni figurate sul fondo.
Le iniziali rubricate (es. c. 34v) hanno il corpo realizzato a inchiostro rosso con fiorellini a risparmio e sono anch'esse realizzate mediante l'uso di timbri, alcune hanno il ductus uguale a quello delle lettere grosse; 5 di esse (cc. 163r-164v), di modulo più grande, sono state realizzate da altra mano a penna e inchiostro rosso e azzurro alternati.
Lettere grosse in inchiostro nero.
Notizie storico-critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 28) il manoscritto è datato alla fine del XVII secolo (per la parte identificabile con le cc. 2v-20v) e all'inizio del XIX secolo (cc. 21r-164v) ma non ci sono riferimenti riguardo allo scriba o al decoratore.
Il manoscritto compare anche nell'Inventario del 1822 (AOSMF, XI-8-1, n. 24; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura con la lettera Z che segue la successione all'interno dell'anno liturgico; la sua assenza nell'Inventario del 1663 potrebbe costituire un termine post quem per la sua datazione verso l'ultimo quarto del XVII secolo (cc. 2v-20v).
Fonti
Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, p. 28
Riferimento: AOSMF, XI-8-1, n. 24
Bibliografia
Sigla: Tacconi | 1999
Riferimento: M. S. Tacconi, Liturgy and Chant at the Cathedral of Florence: A Survey of the Pre-Tridentine Sources (Tenth-Sixteenth Centuries), Ph. D. Dissertation, Yale University 1999
Pagine: p. 374