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Miniature A.3, n. 48
Caratteristiche codicologiche
Segnatura: A.3, n. 48
Segnatura vecchia: A.3
Segnatura 1952: n. 48
Data: 1800 - 1899 (decorazione del 1854-1857 (c. Av; Inventario 1958, p. 5))
Provenienza: Duomo
Materiale: cartaceo (filigrana G. C. Cini)
Misure: mm 657 x 467
Carte: cc. I, II + 46 + I' (carte di guardia: cc. I e I' cartacee moderne di restauro (sec. XX), c. II cartacea sulla quale è scritta la rubrica iniziale (sec. XIX) ed è numerata A da mano moderna a matita (sec. XX)
Numerazione: moderna (sec. XIX) in cifre romane a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno (cc. 1r-46r), c. 1 numerata anche 101 a matita
Fascicolazione: 1 (5), 2-5 (4), 6 (6), 7-11 (4), il primo fascicolo è un duerno al quale è solidale la carta di guardia A, il fascicolo 10 è un ternione mancante della quarta e quinta carta ma la numerazione procede senza interruzioni
Specchio scrittura: mm 77 [492] 88 x 63 [305] 99; rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi
Notazione musicale: quadrata nera su tetragramma rosso
Scrittura
Littera textualis tarda di una sola mano (cc. 1r-46r)
Legatura
mm 671 x 481 x 37; di restauro; assi rivestite in tela con costola in cuoio marrone; 6 nervi sul dorso
Restauri
Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969
Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano
Note: Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.
Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975
Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma
Note: Al momento del restauro, realizzato grazie ai finanziamenti dello Stato, il codice presentava danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale di alcune coperte), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Durante l'intervento, eseguito presso l'Istituto per la Patologia del Libro, si rese necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi. Inotre venne effettuato lo sbloccaggio manuale delle carte e l'asportazione dei fogli che erano stati frapposti tra le carte e che, in molti punti, erano incollati alla pergamena; venne inoltre effettuato il lavaggio in alcool etilico puro, lo stiramento, il risarcimento delle parti mancanti e un leggero, graduale spianamento.
Data: 27 luglio 1999 - 16 novembre 1999
Laboratorio: Ditta Masi
Note: Il codice venne finito di restaurare, con i finanziamenti dall'Opera di Santa Maria del Fiore, nel laboratorio fiorentino ma non è stata trovata una sufficiente documentazione riguardante gli interventi effettuati, presumibilmente, sulla legatura del manoscritto.
Stato di conservazione
Buono stato di conservazione; restaurato poiché parzialmente danneggiato in seguito all'alluvione del 1966
Descrizione interna
Miniatura di pennello:
1 iniziale istoriata
1 iniziale figurata
5 iniziali decorate
Miniatura di penna:
39 iniziali filigranate
50 iniziali rubricate
L'iniziale figurata e quella istoriata sono precedute da una piena pagina sul verso della carta contenente la sola rubrica, le cui iniziali sono tutte lettere grosse rosse; la rubrica è inoltre delimitata da una cornice geometrica che corre lungo i quattro margini.
Le iniziali decorate hanno il corpo, il campo e il fondo decorato con fregi fitomorfi con interventi in porporina e, in alcuni casi, sono contornate da fregi marginali formati da fiori e foglie.
Le iniziali filigranate (es. B(enedicta) di mm 111 x 111 a c. 3r) hanno il corpo rosso o azzurro, fesso con decorazioni geometriche a risparmio, il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni fitomorfe stilizzate.
Le iniziali rubricate rispondono a due tipologie: la maggior parte di esse hanno il corpo con il semplice ductus realizzato a penna e inchiostro rosso, altre assumono le caratteristiche delle 'lettere grosse' poiché il corpo è ornato con fregi e racemi sempre a inchiostro rosso.
Lettere grosse in inchiostro nero o rosso.
Notizie storico-critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 5) il manoscritto è datato, per quanto riguarda la decorazione, al 1854 ma non ne sono indicati miniatore e scriba.
L'anno, riportato a c. Av, si riferisce all'istituzione del dogma dell'Immacolata Concezione, proclamato da Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla "Ineffabilis Deus" e rappresentato nella miniatura a c. 36r (termine post quem). La decorazione del codice, però, dovrebbe essere almeno del 1857, anno della consacrazione ad arcivescovo di Firenze di Giovacchino Limberti, il cui stemma compare a c. Av. Il codice risulta comunque elencato nell'Inventario del 1822 (AOSMF, XI-8-1, n. 49; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376) con la segnatura A3 "contenente l'Ufizio della Santissima Concezione scritto in cartoncino", segno che la festa era entrata a far parte della liturgia già prima dell'istituzione del dogma nel 1854 e che la decorazione del codice, o l'apposizione degli stemmi, fu probabilmente realizzata diversi anni dopo la sua scrittura.
Fonti
Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, p. 5
Riferimento: AOSMF, XI-8-1, n. 49
Bibliografia
Sigla: Tacconi | 1999
Riferimento: M. S. Tacconi, Liturgy and Chant at the Cathedral of Florence: A Survey of the Pre-Tridentine Sources (Tenth-Sixteenth Centuries), Ph. D. Dissertation, Yale University 1999
Pagine: p. 375