U, n. 46
Antifonario
Antifonario per il Proprio dei santi dalla festa di san Lorenzo (10 agosto) alla vigilia di sant'Andrea (29 novembre), preghiere e Ufficio per i defunti

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Caratteristiche codicologiche

Segnatura: U, n. 46

Segnatura vecchia: U

Segnatura 1952: n. 46

Data: 1736 - 1737 (datato alle cc. IIr, 21r e con aggiunte "recenti" (Inv. 1958, p. 27))

Provenienza: Duomo

Materiale: membranaceo (cc. 1-141) e cartaceo (cc. 142-167)

Misure: mm 685 x 506 (c. 61r); mm 678 x 480 (c. 147r)

Carte: cc. III + 167 + II' (carte di guardia: cc. I, II' cartacee moderne; cc. II, III, I' membranacee antiche)

Numerazione: coeva (sec. XVIII) in cifre romane a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno (cc. 1r-141r) che prosegue a matita, di mano moderna (secc. XIX-XX), nei fascicoli cartacei (cc. 142r-167r)

Fascicolazione: 1 (10), 2-17 (8), 18 (5), 19-21 (9), le prime due carte del fascicolo 1 sono costituite dalle carte di guardia membranacee, al fascicolo 17 finisce la parte originale membranacea, il fascicolo 18 è un ternione mancante dell'ultima carta e qui finisce la parte aggiunta ai fascicoli originali, il fascicolo 19 è un quinterno mancante della prima carta cartacea, il fascicolo 20 è un quinterno mancante dell'ultima carta cartacea, il fascicolo 21 è un quaderno al quale è pertinente la carta di guardia posteriore membranacea

Specchio scrittura: mm 65 [485] 135 x 65 [334] 107; rr. 30/ll. 5 + 5 tetragrammi; mm 65 [486] 127 x 65 [326] 89 (c. 147r); rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 147r)

Notazione musicale: quadrata nera su tetragramma rosso

Scrittura

Littera textualis di una sola mano nel corpo principale del testo (cc. IIr-137v); presenza di una seconda mano (cc. 138r-141v) e di una terza mano moderna (secc. XIX-XX) nella parte cartacea del codice (cc. 143r-167v) dove la scrittura è stata realizzata mediante l'uso dei timbri

Legatura

mm 740 x 540 x 140; di restauro; assi rivestite di cuoio marrone; su entrambi i piatti: cantonali e fornimento centrale in ottone polilobati con borchia centrale a sbalzo e decorazioni fitomorfe stilizzate; due bindelle con tenoni; puntali e 6 nervi sul dorso

Restauri

Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969

Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano

Note:

Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.

Data: 27 aprile 1990 - 2 agosto 1991

Laboratorio: Ditta Masi

Note:

Al momento del restauro, realizzato grazie ai finanziamenti del Dipartimento Istruzione e Cultura della Regione Toscana - Servizio Beni Librari, le carte si presentavano molto rovinate, fragili, corrose da muffa, attaccate tra di loro e mancanti di pezzi; durante l'intervento si è resa necessaria la scucitura e il fissaggio dei colori; le carte bianche messe dopo l'alluvione come interfogliamento erano talmente attaccate da dover essere rimosse con il bisturi. Le carte sono state lavate, ammorbidite e stirate; le parti mancanti sono state reintegrate con carta giapponese e tutte le carte sono state imbrachettate. Infine, il codice è stato ricucito come in origine, rilegato in tutta pelle nuova con assicelle interne; dopo essere stati puliti e restaurati, sono stati rimessi i bulloni, le borchie originali e sono state rifatte le bindelle.

Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975

Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma

Note:

Al momento del restauro, il codice presentava danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale di alcune coperte), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Si rese quindi necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi; dopo questo primo intervento, il codice venne finito di restaurare nel laboratorio fiorentino.

Stato di conservazione

Buono stato di conservazione; restaurato a causa dei numerosi danni riportati in seguito all'alluvione del 1966: le iniziali filigranate e i fregi realizzati a pennello a c. IIv, presentano numerose lacune, cadute di colore e scolorimento dello stesso; anche la decorazione della parte cartacea presenta ampie scoloriture; il testo, invece, è abbastanza ben conservato in entrambe le sezioni

Descrizione interna

Miniatura di pennello:

1 clipeo figurato

2 iniziali figurate

14 iniziali decorate (di cui 11 di epoca moderna)

Miniatura di penna:

210 iniziali filigranate

37 iniziali rubricate

La decorazione del codice, di ormai tarda fattura settecentesca, non rientra completamente nelle tipologie di iniziali normalmente descritte per cui le tradizionali lettere filigranate realizzate a penna e inchiostro sono state realizzate a pennello, pur mantenendo la bicromia rosso-azzurro.

Le 163 iniziali filigranate (es. B(eatus) di mm 106 x 100 a c. 6v) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni fitomorfe stilizzate piuttosto grossolane; 7 filigranate presentano iscrizioni o figure.

26 iniziali filigranate presentano figure al loro interno realizzate a pennello.

47 iniziali filigranate (es. c. 27r) sono di misura piccola; 10 iniziali rubricate (cc. 138r-141v), 11 iniziali decorate (secc. XIX-XX; cc. 142r-167v) realizzate a pennello e 27 rubricate rosse (secc. XIX-XX; cc. 142r-167v).

Lettere grosse in inchiostro nero.

Notizie storico-critiche

Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 27) il manoscritto è datato al XVIII secolo ma non ne sono indicati autore e provenienza; è segnalata, seppur in modo generico, la presenza di "carte aggiunte di recente".

La successione delle diverse mani di scrittura, dei fascicoli membranacei e cartacei e delle mani che attesero alla decorazione delle iniziali, lascia supporre una storia complessa del manoscritto. La seconda carta di guardia, che riporta la rubrica iniziale e la datazione 1736, potrebbe essere stata recuperata da un manoscritto tardo-quattrocentesco o forse miniata in quell'epoca e rimasta incompiuta poiché la decorazione è pertinente allo stile dei fregi rinascimentali; anche le prime iniziali filigranate (cc. 1r-2v) sembrerebbero di una mano del XV-XVI secolo mentre le successive, più grossolane nella decorazione filigranata, sono datate 1737 (c. 21r). Gli ultimi fascicoli cartacei sono probabilmente della fine dell'Ottocento-inizio Novecento, così come le mani che attesero alla stesura del testo, eseguito con timbri, e alla decorazione delle iniziali. Essi contengono la festa di san Giosafat Kuncewycz, arcivescovo canonizzato nel 1867, che potrebbe fungere da termine post quem per i testi aggiunti.

Nell'incipit sono riportati i nomi di coloro che contribuirono alla realizzazione del Corale: Angelo Zanobinio iniziò e ampliò il volume, Giovanni Pietro Benini lo scrisse e decorò durante il periodo in cui Emilio Luci fu Provveditore dell'Opera e Giuseppe Maria Rossio Maestro del Coro.

Il codice è rintracciabile soltanto nell'Inventario del 1822 (AOSMF, XI-8-1, n. 20; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376) dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura con la lettera U che segue la successione all'interno dell'anno liturgico.

La mano che ha realizzato le miniature alle cc. 72r e 129r, rispettivamente con San Michele arcangelo e con Scheletri, potrebbe essere la stessa delle miniature nei Corali F.6 n. 32, Cor. I.9 n. 33, Cor. H.8 n. 45, X n. 47 che riportano tutte datazioni riferibili agli anni '30-'40 del Settecento e che potrebbe essere identificata in quella di Giovanni Pietro Benini.

Fonti

Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, p. 27

Riferimento: AOSMF, XI-8-1, n. 20

Bibliografia

Sigla: Levi D'Ancona | 1962

Riferimento: M. Levi D’Ancona, Miniatura e miniatori a Firenze dal XIV al XVI secolo. Documenti per la storia della miniatura, Firenze 1962

Pagine: p. 104