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Miniature K.10, n. 38
Caratteristiche codicologiche
Segnatura: K.10, n. 38
Segnatura vecchia: K.10
Segnatura 1952: n. 38
Data: 1542 - 1543 (1543: incipit a c. 1r)
Provenienza: Battistero
Materiale: membranaceo (cc. 1-162, 171-176); cartaceo (cc. 163-170)
Misure: mm 617 x 442; mm 484 x 378 (cc. 163-170)
Carte: cc. I + 176 + I' (carte di guardia cartacee moderne)
Numerazione: coeva (sec. XVI) in cifre romane a penna e inchiostro rosso al centro del margine superiore (cc. 2r-129r; c. 1 non numerata, c. 22 numerata 23, c. 30 numerata 28, c. 44 numerata 40), stessa tipologia di numerazione ma di epoca più recente (cc. 131-146; la numerazione salta la c. 130), numerazione moderna (sec. XX) a matita al centro del margine esterno che, nelle ultime carte, rimane come unica numerazione (cc. 147-176) e prosegue senza interruzione anche nel fascicolo cartaceo aggiunto
Fascicolazione: 1-10 (8), 11-12 (7), 13-16 (8), 17 (4), 18-19 (6), 20 (4), 21-23 (8), 24 (6), il fascicolo 11 è un quaderno mancante di un foglio nella prima metà, il fascicolo 12 è un quaderno mancante di un foglio nella seconda metà, al fascicolo 17 finisce la parte originale del codice, il fascicolo 23 è cartaceo e presenta dimensioni inferiori
Specchio scrittura: mm 33 [488] 96 x 70/8 [313] 10/41; mm 70 [340] 74 x 56 [268] 54 (cc. 163-170); rr. 30/ll. 5 + 5 tetragrammi; rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (cc. 163-170)
Notazione musicale: quadrata nera (in rari casi rossa, es. cc. 53r-57r) su tetragramma rosso
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1v-129r) nel corpo principale del testo: incipit a c. 1r, il testo inizia a c. 1v; aggiunte successive (cc. 130r-162r, 171r-176r) e fascicolo con altra mano di scrittura moderna (cc. 163r-170r)
Legatura
mm 677 x 465 x 120; di restauro; assi rivestite di cuoio marrone; su entrambi i piatti: cantonali e fornimento centrale polilobati in ottone con borchia centrale a sbalzo e decorazioni fitomorfe stilizzate; due bindelle con tenoni; puntali e 8 nervi sul dorso
Restauri
Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969
Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano
Note: Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.
Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975
Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma
Note: Al momento del restauro, il codice presentava danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale di alcune coperte), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Si rese quindi necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi; dopo questo primo intervento, il codice venne finito di restaurare nel laboratorio fiorentino.
Data: 11 novembre 1987 - 29 giugno 1988
Laboratorio: Ditta Masi
Note: Al momento del restauro, eseguito grazie ai finanziamenti del Dipartimento Istruzione e Cultura della Regione Toscana - Servizio Beni Librari, le carte si presentavano molto rovinate, fragili, corrose da muffa, attaccate tra di loro e mancanti di pezzi; durante l'intervento si è resa necessaria la scucitura e il fissaggio dei colori; le carte bianche messe dopo l'alluvione come interfogliamento erano talmente attaccate da dover essere rimosse con il bisturi. Le carte sono state lavate, ammorbidite e stirate; le parti mancanti sono state reintegrate con carta giapponese e tutte le carte sono state imbrachettate. Infine, il codice è stato ricucito come in origine, rilegato in tutta pelle nuova con assicelle interne; dopo essere stati puliti e restaurati, sono stati rimessi i bulloni, le borchie originali e sono state rifatte le bindelle.
Stato di conservazione
Buono stato di conservazione; restaurato a causa dei numerosi danni riportati in seguito all'alluvione del 1966: la maggior parte delle carte riportano mancanze nell'angolo inferiore esterno e nel margine inferiore, poi reintegrate con carta giapponese; alcune carte sono pervenute in modo molto frammentario. Il codice è uno dei più danneggiati dell'intero fondo corale
Descrizione interna
Miniatura di pennello:
2 iniziali figurate
Miniatura di penna:
562 iniziali filigranate
34 iniziali rubricate
Le iniziali figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una breve coda decorata con bottoncini dorati.
Le 63 iniziali filigranate medie (es. A(gnus) di mm 105 x 105 a c. 100r) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi, mascheroni e grottesche; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate, clipei e decorazioni diamantate; 4 filigranate hanno decorazioni figurate.
52 iniziali filigranate (cc. 130r-172r) di mano successiva; 422 iniziali filigranate piccole (es. c. 122r) e 25 di epoca successiva (cc. 130r-146r); 18 iniziali rubricate su fascicolo cartaceo (cc. 163r-170r) e 16 di epoca diversa (cc. 171r-176r).
Lettere grosse in inchiostro nero.
Notizie storico-critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 16) il manoscritto è datato al 1543 come riportato nell'incipit a c. 1r dove, però, non ci sono riferimenti allo scriba né al miniatore.
Il codice fa parte del nucleo proveniente dal Battistero di San Giovanni ed è stato commissionato dall'Arte di Calimala, il cui stemma è rappresentato all'interno di alcune iniziali.
Fonti
Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, p. 16