K.2 P.2, n. 37
Graduale
Graduale per le Sequenze, il Credo e aggiunta posteriore con il Credo per la Vergine

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Carte
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Caratteristiche codicologiche

Segnatura: K.2 P.2, n. 37

Segnatura vecchia: K.2 P.2

Segnatura 1952: n. 37

Data: 1508 - 1526 (documentazione)

Provenienza: Duomo

Materiale: membranaceo

Misure: mm 632 x 448; le cc. 36-53 hanno misure leggermente inferiori: mm 625 x 436

Carte: cc. V + 50 + V' (cc. 28a, 28b; carte di guardia: cc. I-III, III’-V' cartacee moderne; cc. IV-V, I'-II' mebranacee antiche numerate cc. 1, 2 e 52, 53)

Numerazione: coeva a penna e inchiostro rosso in cifre romane al centro del margine esterno (cc. 94r-134r) nella maggior parte delle carte lacunosa a causa delle rifilature del margine esterno; altra numerazione, recente a matita in cifre arabe nella stessa sede, che include anche le carte di guardia membranacee (sec. XX; cc. 1-53: numerazione di riferimento); numerazione moderna, posteriore a quella rossa, in cifre romane a penna e inchiostro nero (cc. 135r-151r). Le carte che nella numerazione coeva corrispondono a quelle numerate cc. 99(?)-106 risultano mancanti per quanto riguarda il testo ma l'attuale numerazione prosegue in modo continuativo.

Fascicolazione: 1 (2), 2 (3), 3 (6), 4 (2), 5 (8), 6 (10), 7-8 (6), 9 (9), 10 (2); i fascicoli 1 e 10 sono formati dalle sole carte di guardia membranacee antiche

Specchio scrittura: 47 [471] 114 x 65 [9/296] 78 (nella seconda parte del codice lo specchio di scrittura ha misure leggermente diverse: 73 [460] 92 x 68 [293] 75); rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi

Notazione musicale: quadrata nera su tetragramma rosso

Scrittura

Littera textualis di almeno due mani: una prima mano è simile a quella presente negli altri manoscritti coevi facenti parte dello stesso ciclo (cc. 3r-34r); una seconda mano (probabilmente successiva), almeno per quanto riguarda le iniziali e le rubriche, è presente nelle cc. 34v-35v; un'altra mano, successiva, sia per il testo che per le iniziali, è presente alle cc. 44r-51v

Legatura

mm 685 x 485 x 60; moderna; assi rivestite di cuoio marrone con due fermagli; su entrambi i piatti: fornimenti cantonali e centrali in ottone con lobature e borchie applicate (sec. XVII?); sul piatto posteriore, cartellino con segnatura a penna "K 2/ P2"; 6 nervi sul dorso

Restauri

Data: 12 novembre 1966 - dicembre 1969

Laboratorio: Istituto Restauro del Libro della Città del Vaticano

Note:

Arresto del processo di decomposizione; gli interventi risultarono insufficienti per la salvaguardia del Corale.

Data: 15 dicembre 1969 - 28 maggio 1975

Laboratorio: Istituto per la Patologia del Libro "Alfonso Gallo" di Roma

Note:

Al momento del restauro, realizzato grazie ai finanziamenti dello Stato, il codice presentava danni rilevanti alle legature (rigonfiamenti, rottura di assi, distacco e perdita parziale di alcune coperte), gravissime ondulazioni, deformazioni ed irrigidimento delle pergamene, diffuso attacco di microrganismi sulle legature e sui fogli, sbiadimento e dilavamento dei colori, distacco dei colori dai fogli originali e loro passaggio agli interfogli, incollamento dei fogli originali sugli interfogli. Durante l'intervento, eseguito presso l'Istituto per la Patologia del Libro, si rese necessario il distacco delle carte dalle legature e la pulitura delle medesime; la deumidificazione, la disinfezione a causa degli attacchi da microrganismi. Inotre venne effettuato lo sbloccaggio manuale delle carte e l'asportazione dei fogli che erano stati frapposti tra le carte e che, in molti punti, erano incollati alla pergamena; venne inoltre effettuato il lavaggio in alcool etilico puro, lo stiramento, il risarcimento delle parti mancanti e un leggero, graduale spianamento.

Data: 18 maggio 2001 - 20 luglio 2001

Laboratorio: Ditta Masi

Note:

Il restauro, finanziato dall'Opera di Santa Maria del Fiore, ha riguardato la coperta ed è stato eseguito presso il laboratorio fiorentino; durante l'intervento è stato possibile recuperare i vecchi piatti della legatura originale in pelle ma si è reso necessario il rifacimento delle bindelle; sono state recuperate le vecchie borchie, i cantonali e il titolo della vecchia segnatura.

Stato di conservazione

Buono stato di conservazione; restaurato a causa dei numerosi danni riportati in seguito all'alluvione del 1966

Descrizione interna

Miniatura di pennello:

1 iniziale istoriata

4 iniziali figurate

1 iniziale decorata

Miniatura di penna:

456 iniziali filigranate

Le iniziali istoriate e le figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con fregetti e bottoncini dorati.

L'iniziale decorata è caratterizzata dal corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda, è ornata con bottoncini dorati e fregetti; il campo è realizzato in foglia d’oro.

Le 436 iniziali filigranate piccole (es. V a c. 8v di mm 105 x 100) hanno il corpo fesso azzurro o rosso con decorazioni floreali, fondo e campo con colore alternato con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune presentano clipei o decorazioni diamantate. Di queste 5 sono decorate.

20 iniziali filigranate sono successive (es. cc. 44v-51v).

Lettere grosse in inchiostro nero. 

Notizie storico-critiche

Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (pp. 17-18) il manoscritto è datato al XVI secolo ma non vi sono attribuzioni per quanto riguarda le miniature; è, invece, specificato che inizia da c. 94, fornendo, così, un'ulteriore prova all'ipotesi che si tratti del proseguimento testuale del Corale K.2 L.2, n. 10 il cui testo finisce a c. 93.

Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175).

In questo codice compare lo stemma con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana, protettrice dell'Opera del Duomo. Nel 1331, infatti, la cogestione comunale ed ecclesiastica assegnò all'Arte della Lana la responsabilità dell'Opera di Santa Maria del Fiore e, nel 1413, una Bolla papale garantì alla stessa Arte la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dei gigli invece, anche nelle iniziali filigranate, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città di Firenze la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513.

Tutti i cicli corali, o quanto di loro rimane ora conservato in Archivio, sono abbondantemente citati negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (AOSMF, V-3-39, pp. 8-9 n. 7; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove ne è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali miniate in ciascuno, l'Inventario del 1822 (AOSMF, XI-8-1, n. 34; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (AOSMF, XI-8-4; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai soli miniatori cinquecenteschi. Per quanto riguarda il Corale K.2 P.2, n. 37, possiamo confermare che costituiva un unico codice con il Corale K.2 L.2, n. 10 poiché nell'Inventario del 1663 sono ancora catalogati come un unico manoscritto di "cento quaranta due carte", che risulta ancora completo di tutte le iniziali miniate partendo da quella di c. 3r ed esclusa quella posteriore a c. 44r; nell'Inventario del 1822 era ancora legato in un unico codice al Corale K2 L2, n. 10 e numerato K2; nell'Inventario del 1862, erano ancora legati insieme poiché possono entrambi ritenersi "un sol volume" segnato K2 L2.

Fonti

Riferimento: AOSMF, Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera, sala di studio, edizione dattiloscritta 1958, pp. 17-18

Riferimento: AOSMF, V-3-39, pp. 8-9 n. 7

Riferimento: AOSMF, XI-8-1, n. 34

Riferimento: AOSMF, XI-8-4

Bibliografia

Sigla: Nuove indagini | 1850

Riferimento: Nuove indagini con documenti inediti per servire alla Storia della Miniatura italiana, a cura di G. Milanesi, C. Milanesi, C. Pini, Firenze 1850

Pagine: pp. 164-171

Sigla: Tacconi | 1999

Riferimento: M. S. Tacconi, Liturgy and Chant at the Cathedral of Florence: A Survey of the Pre-Tridentine Sources (Tenth-Sixteenth Centuries), Ph. D. Dissertation, Yale University 1999

Pagine: p. 175

Sigla: Tacconi | 2005

Riferimento: M. S. Tacconi, Cathedral and civic ritual in Late Medieval and Renaissance Florence: the service books of Santa Maria del Fiore, New York 2005

Pagine: p. 10